MALATTIA DIVERTICOLARE DEL COLON
La malattia diverticolare è caratterizzata dalla formazione di estroflessioni della parete del colon simili a sacche chiamate diverticoli.
I diverticoli sono rari prima dei 40 anni di età, ma più si va avanti con gli anni e più aumenta la loro frequenza fino ad arrivare ad una prevalenza pari circa al 70-80% negli ottantenni.
Tuttavia, possono comparire a qualsiasi età e prima insorgono i sintomi e maggiore è il rischio di complicanze.
E’ una patologia diffusa soprattutto nei paesi industrializzati.
Questa è una informazione molto importante se si vogliono capire le cause che portano alla comparsa della malattia e se si vuole adottare uno stile di vita che la tenga alla larga.
Quindi capiamo meglio la sua eziologia.
E’ una malattia multifattoriale legata all’anatomia del colon, alterazioni della sua parete, disfunzione motoria e incrementi anomali della pressione intraluminale.
Attenzione però! Un grande ruolo viene giocato dall’alimentazione.
Infatti una dieta troppo ricca di grassi e zuccheri raffinati e povera di fibre e acqua è la goccia che fa traboccare il vaso.
In particolare, la limitata ingestione di fibre produce delle feci dure che favoriscono l’ipertrofia muscolare dell’intestino per facilitare la loro espulsione.
Questo genera un aumento della pressione intraluminale che può produrre una protrusione della parete intestinale nelle zone più deboli che corrispondono con il punto attraverso il quale penetrano i vasi sanguigni.
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Quindi una dieta equilibrata, un buon apporto quotidiano di fibra e acqua e la regolarità intestinale fanno già parte di una adeguata prevenzione per lo sviluppo di questa patologia.
Come si manifesta?
In realtà l’80% degli individui affetti non presenta sintomi.
Il restante 20% può avere dolore addominale intermittente, irregolarità dell’alvo (in cui si ha un’alternanza tra stitichezza e scariche diarroiche), distensione addominale (quindi la pancia aumenta di circonferenza nell’arco della giornata) e flatulenza.
E la persona convive con questi sintomi non sapendo che nascondo qualcosa di più, fino a quando la situazione non si complica, i diverticoli si infiammano e scoppia una diverticolite.
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Essa si presenta con diarrea, febbre, dolore addominale localizzato nella fossa iliaca sinistra, segni di irritazione peritoneale, brividi, nausea e vomito.
Come si agisce a livello alimentare?
La dieta per prevenire la diverticolite ha due obiettivi principali: la riduzione della formazione dei diverticoli e la diminuzione degli eventi infettivi e infiammatori a carico dei diverticoli.
Come già accennato qualche riga fa, la dieta deve essere equilibrata e ricca di fibre e acqua allo scopo di evitare la stipsi.
Tuttavia, nei momenti di diarrea o diverticolite, bisogna diminuire l’apporto di fibra.
Inoltre, è necessario mantenere la flora intestinale numerosa, ben diversificata e sana.
A questo scopo si possono usare alimenti ricchi di fibre solubili poiché hanno un’importante azione prebiotica.
Inoltre si può agire anche con cicli di fermenti lattici scelti ad hoc in base alle manifestazioni cliniche della persona.
Ecco come elaboro il tuo percorso nutrizionale
E’ consigliabile evitare l’ingestione di semi oleosi giacché possono entrare nei diverticoli e produrre infiammazione.
Alcuni specialisti consigliano anche di non assumere alimenti con parti non digeribili come buccia e semi interni.
Il problema è che in questa categoria rientrano molti ortaggi e frutta.
Si rischierebbe quindi un deficit di fibra soprattutto di tipo solubile (proprio quella che serve a noi!) oltre che di alcune vitamine e minerali.
Quindi la loro eliminazione dalla quotidianità della persona non è così facile da compensare.
Tuttavia, si possono utilizzare tecniche culinarie per trasformare l’alimento minimizzando il rischio di irritazione e infiammazione a carico dei diverticoli.
Nei momenti acuti di diverticolite è preferibile una dieta liquida e antibiotico terapia secondo prescrizione del medico curante.
Quando non è sufficiente si arriva alla chirurgia, per cui sempre meglio giocare in fase preventiva con un piano nutrizionale e mantenendo più sano possibile l’intestino.