La bocca segna l’inizio del tratto gastrointestinale.

Infatti una volta che il cibo entra nella cavità orale iniziano i processi digestivi.

E già, proprio qui diamo inizio alla fase digestiva. E teniamo in mente che ciò che non avviene a questo livello, non può più essere recuperato in nessun altro tratto dell’apparato digerente.

Per cui pensiamoci bene quando mangiamo di fretta e non stupiamoci se a un pasto fugace segue gonfiore e cattiva digestione.
All’interno della bocca infatti avviene la frammentazione meccanica attraverso la masticazione.

Più trituriamo il cibo creando una poltiglia, maggiore sarà l’efficienza di digestione successiva.

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Inoltre, la masticazione mette in moto la produzione di saliva che ha il compito di ammorbidire, impastare e lubrificare il cibo, proteggere lo smalto dei denti dall’effetto corrosivo e cariogeno di alcuni alimenti e iniziare la digestione dei carboidrati attraverso un enzima detto amilasi salivare.

Inoltre, all’interno della saliva è contenuta la mucina, una glicoproteina che il copro utilizza per produrre il muco che ricopre numerosi organi mantenendoli in salute.

Infine il flusso di saliva stimola anche l’attività del microbiota presente nella bocca.

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Esso ha un ruolo fondamentale nella prima fase della digestione.

Al contrario se la masticazione avviene troppo velocemente, questa prima fase digestiva rimane incompleta o non avviene affatto. Il problema che lo stomaco non è in grado di porvi rimedio.
O meglio, ci prova con tutti gli strumenti a sua disposizione, ma purtroppo non sono sufficienti.

In questo sforzo immane, lo stomaco consuma molta più energia e risorse per far si che il cibo possa essere almeno parzialmente trattato prima di essere riversato nell’intestino. Di conseguenza il cibo permane nello stomaco anche per un tempo maggiore provocando digestione lenta e difficoltosa, sensazione di pesantezza e gonfiore e usura dell’organo che invecchia prima del tempo.

Tutti questi fastidi sono facilmente evitabili masticando adeguatamente!
A livello dello stomaco comunque il bolo alimentare viene mescolato con gli acidi e con gli enzimi digestivi, in particolare pepsina e lipasi gastrica deputate rispettivamente alla digestione delle proteine e dei grassi.

In un tempo variabile dalle 2 alle 5 ore il bolo alimentare si trasforma in chimo con una consistenza in teoria semi-liquida. Parlo in via ipotetica, poiché ancora una volta se la masticazione è avvenuta in maniera parziale, il chimo non riesce a raggiungere tale consistenza.

Il chimo viene riversato nel primo tratto dell’intestino, il duodeno, che è costretto a sua volta di operarsi più del dovuto per recuperare il recuperabile poiché lui ha l’arduo compito di trasformare ed assorbire parte dei nutrienti.

Purtroppo però, poiché la consistenza non è ottimale, la trasformazione e l’assorbimento avvengono in maniera incompleta prolungando il tempo di stazionamento del cibo nell’intestino.

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Questo provoca fermentazione e gonfiore.

Se questi fenomeni avvengono in maniera ricorrente, danneggiano la barriera intestinale e creano un ambiente fertile per la proliferazione batterica che porta a disbiosi intestinale, aumentato della permeabilità intestinale e malassorbimento dei nutrienti.

Non per ultimo, una corretta masticazione permette di assaporare meglio il gusto del cibo e di soddisfare maggiormente il nostro palato.
Infine, masticando più a lungo si raggiunge anche un maggior senso di sazietà.
Quindi non solo aiutiamo il processo digestivo, ci prendiamo cura di stomaco e intestino, ma diamo una mano anche alla linea e al palato!

Non ci resta quindi che imparare a masticare più lentamente!

Qualche regolina pratica:

  • introdurre bocconi piccoli
  • masticarli fino ad ottenere una poltiglia
  • quando il cibo raggiunge la giusta consistenza viene deglutito senza forzature e difficoltà
    introdurre il boccone successivo solo quando quello precedente è stato completamente inghiottito. Non avere fretta, ma gustarsi il momento!
  • evitare di parlare mentre si mangia
  • evitare distrazioni (televisione, cellulare, tablet o computer…)
  • non avvicinare la bocca al cibo ma avvicinare il cibo alla bocca.

Sono certa che terminerai il tuo pasto più soddisfatto, appagato e con meno fastidi legati ad una cattiva digestione!