Il gene FTO (Fat mass and obesity associated) è legato alla predisposizione genetica all’obesità.

Infatti la variante sfavorevole del polimorfismo T>A rs9939609 comporta una alterazione dell’attività genica con conseguente predisposizione ad accumulare grasso corporeo, una maggiore resistenza alla dieta e difficoltà a mantenere il peso nel tempo.

E’ inoltre correlato al rischio di sviluppare diabete di tipo II se il soggetto ha un alto BMI (body mass index, determinato in base al rapporto fra il peso e l’altezza della persona).

Attenzione però lo studio di questo gene non è interessante solo per le persone che presentano obesità, ma per tutti!

Infatti studi scientifici hanno dimostrato che in base alla “faccia” che il gene presenta, la persona risponde in modo differente a diverse percentuali di macronutrienti (carboidrati, proteine e grassi) della dieta. Con questo test andiamo un costruire un tassello delle informazioni per definire il grado di idoneità degli alimenti della Mappa Alimentare.

Gli altri due sono la situazione fisiologica e clinica della persona. Questo significa che non esistono alimenti universalmente buoni per tutti, ma che essi devono essere selezionati in base a tutte le caratteristiche che il soggetto si porta addosso.

E se ci fosse correlazione anche con l’attività fisica?
Ebbene c’è!

Infatti lo sport ha un potere di spegnimento sulla negatività del gene in questione. Le persone con variante sfavorevole del gene FTO hanno la risposta migliore in termini di perdita di peso e grasso corporeo.

Prima abbiamo affermato che la variante sfavorevole ha una maggiore resistenza alla dieta per cui rischia regimi alimentari più severi.
Ebbene se questi soggetti associano l’attività sportiva, possono evitarsi qualche sacrificio di troppo a tavola.

In più hanno una maggiore facilità a mantenere il peso desiderato nel tempo.
Sembra un discorso ovvio, ma non è così. Tante volte mi sono sentita dire in studio dai miei pazienti che, pur introducendo regolarmente lo sport, il corpo si è modificato, ma i chili sulla bilancia sono rimasti del tutto invariati.
E la genetica ce lo conferma!
Con i test genetici si entra nell’affascinante mondo della Nutrigenetica in cui, a partire dalle differenze genetiche individuali, si può giungere ad una nutrizione altamente personalizzata.
Si può così raggiungere davvero una terapia dietetica in grado di prevenire e/o controllare l’insorgenza di condizioni croniche o di patologie legate all’alimentazione.

Il test è di semplice esecuzione. Viene effettuato in ambulatorio durante la visita nutrizionale per mezzo di un tampone buccale che viene strofinato sulla mucosa della guancia.

Questo permette la raccolta delle cellule di esfoliazione che portano il nostro patrimonio genetico. Spedito in laboratorio, il campione può essere adeguatamente analizzato.