La lattasi (LCT) è l’enzima che scinde il lattosio in altri due zuccheri (galattosio e glucosio) successivamente assorbiti a livello intestinale.
A seconda delle varianti, il gene LCT determina una maggiore o minore attività dell’enzima stesso.
La riduzione della sua attività fino al 50% non comporta problemi digestivi legati al lattosio.
Ma quando la sua attività non è sufficiente, si manifestano uno spettro di sintomi clinici racchiusi sotto la definizione di intolleranza al lattosio.
In particolare si possono verificare diarrea, nausea, vomito, feci acide, dolore e crampi addominali, fermentazione intestinale, gonfiore addominale, dermatite e prurito.
Tuttavia, numerose persone, pur avendo malassorbimento di lattosio, non manifestano intolleranza.
Quindi si suggerisce di effettuare il test in presenza di sintomatologia in modo che l’utilizzo di un corretto piano alimentare possa portare alla loro risoluzione.
È bene infatti ricordare che non tutti i derivati del latte contengono lattosio: infatti il lattosio viene fermentato dai batteri lattici e maggiore è il grado di stagionatura minore è il quantitativo di lattosio contenuto in essi.
Al contrario, tanti alimenti che non fanno parte dei derivati del latte lo contengono al loro interno.
Il Test Genetico per il lattosio è di semplice esecuzione.
Viene effettuato in ambulatorio durante la visita nutrizionale per mezzo di un tampone buccale che viene strofinato sulla mucosa della guancia.
Questo permette la raccolta delle cellule di esfoliazione che portano il nostro patrimonio genetico.
Spedito in laboratorio, il campione può essere adeguatamente analizzato.